La Riflessologia plantare è una terapia olistica, basata sul principio generale che ogni aspetto della vita dell’individuo influirebbe sul benessere e sulla salute della persona; è una tecnica di microstimolazione puntiforme applicata principalmente sui piedi e/o eventualmente sulle mani.
In quanto terapia non convenzionale, la Riflessologia può agire da supporto alle terapie mediche convenzionali.
Le tecniche riflessologiche si distinguono in due grandi filoni: quello orientale e quello occidentale e nascono e si sviluppano con presupposti differenti: la Riflessologia Cinese si basa sui principi della medicina tradizionale cinese, mentre la Riflessologia Occidentale attinge ai principi scientifici sulla quale si basa la medicina convenzionale occidentale.
La Riflessologia Plantare occidentale nasce grazie alle prime scoperte occidentali in ambito neurologico di Sir Henry Head e Sir Charles Sherrington e vede un nuovo sviluppo a partire dalle ricerche del ricercatore svedese Pehr Henrik Ling che nel 1834 notò il collegamento fra i dolori provenienti da alcuni organi e determinate zone cutanee del piede.
Negli anni successivi Sir Henry Head scoprì l’esistenza di zone riflesse a scopi anestetici e finalmente negli anni venti del XX secolo, questa pratica fu reinventata da William Fitzgerald, medico di Boston, il quale scoprì che, esercitando delle pressioni sui piedi, per dei piccoli interventi non sarebbe stata necessaria l’anestesia.